Veneto Banca


aggiornamento 05 novembre 2021

VENETO BANCA: prosegue il processo penale contro l’ex Ad Vincenzo CONSOLI

Sul fronte Veneto Banca, come è noto, prosegue imperterrito il procedimento penale che vede a giudizio Vincenzo CONSOLI, ex amministratore delegato di Veneto Banca, accusato di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. E' corsa contro il tempo per evitare la prescrizione, si viaggia a ritmo di almeno una/due udienze alla settimana per escutere i numerosi testimoni dell'accusa.

Prossima udienza rinviata l' 8 novembre 2021.


aggiornamento 04 maggio 2021

VENETO BANCA: rinviato a giudizio l’ex Ad Vicenzo CONSOLI

Sul fronte Veneto Banca, come è noto, è stato rinviato a giudizio Vincenzo CONSOLI, ex amministratore delegato di Veneto Banca, accusato di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto.

All’udienza di ieri 03.05.2021, il Tribunale collegiale di Treviso, contrariamente a quanto aveva statuito prima il GUP, cambiando orientamento ha accolto l’eccezione della difesa di estromettere dal processo tutti coloro che avevano aderito all’Offerta Pubblica di Transazione (OPT) sottoscritta nel Marzo-Aprile 2017, quindi chi ha transato, accontentandosi del misero 15%, non potrà più chiedere nulla a CONSOLI.

Come se ciò non bastasse, il Tribunale ha rigettato definitivamente la possibilità di chiamare INTESA SANPAOLO nel processo quale responsabile civile, in virtù dello “scudo” creato dal Governo con il famigerato Decreto Legge n. 99/2017. La prossima udienza è quindi fissata per lunedì 10.05.2021, ove verranno assunti i mezzi istruttori.


aggiornamento 13 dicembre 2020

VENETO BANCA: ammesse tutte le parti civili costituite nel procedimento penale contro CONSOLI, ammessi anche i Risparmiatori che avevano aderito alla transazione

Sabato 12 dicembre 2020 presso il Tribunale di Treviso, è proseguito il procedimento penale contro Vincenzo CONSOLI, unico tra il management di Veneto Banca chiamato a rispondere di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falso in prospetto informativo.

Malgrado le numerose eccezioni sollevate dalla difesa di Vincenzo Consoli sull’ammissibilità della costituzione di parte civile dei Risparmiatori truffati, il GUP Dott. Gianluigi Zulian ha ammesso tutte le costituzioni di parte civile depositate alla scorsa udienza del 24.10.2020 ed a quella del 12.12.2020, peraltro ammettendo la richiesta di costituirsi parte civile e quindi di chiedere un risarcimento per la svalutazione delle azioni, anche ai Risparmiatori che nel 2017 avevano aderito alla transazione del 15%. Secondo il GUP anche chi ha aderito all’Offerta Pubblica di Transazione (OPT) sottoscritta nel Marzo-Aprile 2017 con la banca, è legittimato a costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento per la perdita di valore delle azioni. Non solo. Il GUP ha anche precisato che la richiesta di risarcimento ben potrà riguardare sia il danno patrimoniale, pari alla perdita del valore economico delle azioni, sia il danno non patrimoniale, cioè il danno morale derivante dai reati contestati.

Buone speranze quindi per i Risparmiatori di Veneto Banca che finalmente ora possono cercare di ottenere qualcosa in più per ridurre la perdita derivata dal crac della banca.

La prossima udienza è quindi fissata per il 09 gennaio 2021, dove verranno discusse le richieste di citazione del responsabile civile, anzi dei responsabili civili che a giudizio di chi scrive sono più d’uno.

Ritengo infatti che oltre alla responsabilità dell’imputato CONSOLI, secondo alcune recenti decisioni giurisprudenziali, anche INTESA SANPAOLO (cessionaria di Veneto Banca) potrebbe essere chiamata al risarcimento dei danni, quale responsabile civile. Pertanto, lo scrivente a favore dei propri assistiti costituiti parte civile, alla prossima udienza di gennaio chiederà al GUP di estendere la richiesta risarcitoria anche ad INTESA SAN PAOLO, in modo che INTESA sia condannata a pagare il risarcimento unitamente a CONSOLI, in caso di condanna penale di quest’ultimo.

Non solo. Analoga richiesta al GUP verrà fatta anche nei confronti di Banca d’Italia e CONSOB, colpevoli di non aver adeguatamente vigilato sull’operato di Veneto Banca e dell’ex Amministratore Delegato.

Ma vi è di più. Ulteriore richiesta risarcitoria verrà indirizzata alla società di revisione PricewaterhouseCoopers, in breve PwC, che per anni ha certificato i bilanci ed i prospetti informativi di Veneto Banca, rivelatesi poi falsi e contenenti dati fuorvianti e contraffatti, colpevole pertanto di aver “certificato” una presunta solidità della banca per convincere i risparmiatori ad acquistare le azioni e le obbligazioni.

Se verranno accolte dal GUP tutte o parte delle suddette richieste di citare come responsabile civile i soggetti sopra indicati, in particolare si punta ad INTESA SANPAOLO, quale cessionario di Veneto Banca, è chiaro che vi saranno maggiori chance di recuperare il maltolto.

Pertanto, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto e chi avesse saputo solo all’ultimo di questa possibilità, a contattare quanto prima lo scrivente per ricevere tutte le informazioni sulla documentazione necessaria per predisporre l’atto giuridico di costituzione di parte civile il prima possibile, prima che si chiudano definitivamente i termini per farlo, in quanto solo chi è inserito e costituito nel presente processo avrà diritto ad un risarcimento, non certo coloro che ne sono rimasti fuori.

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Per maggiori informazioni non esitate a contattarmi, nonché a consultare periodicamente il sito dell’associazione http://www.associazionesocibanchepopolari.it/.

Cordiali saluti.

Avv. Pietro Guidotto

Segretario Associazione Soci Banche Popolari

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S T U D I O L E G A L E

A V V . P I E T R O G U I D O T T O

Via Romanina n. 29 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)

Tel. 0423.19.07.636 - Fax 0423.19.12.063

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aggiornamento 11 novembre 2020

VENETO BANCA: partito il procedimento penale contro CONSOLI

Sabato 24 ottobre 2020 presso il Tribunale di Treviso, è cominciato il procedimento penale contro Vincenzo CONSOLI, unico tra il management di Veneto Banca chiamato a rispondere di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falso in prospetto informativo.

L’istanza di legittimo impedimento presentata dal legale di Vincenzo Consoli, l’avv. Ermenegildo Costabile, che venerdì 23 ottobre aveva scoperto di essere positivo al Covid, è stata rigettata dal Giudice Dott. Gianluigi Zulian, che ha dato ufficialmente il via al “maxi-processo”.

L’udienza di sabato 24 infatti era prettamente tecnica, di mera attività materiale di accettazione delle costituzioni di parte civile nel procedimento contro l’ex numero uno di Veneto Banca e l’assenza dell’avvocato dell’imputato pertanto, sostituito da un collega trevigiano, non pregiudicava, secondo il Giudice, l’attività della difesa che avrà modo alla prossima udienza di sollevare eventuali eccezioni.

Circa un centinaio gli avvocati presenti in aula per depositare le costituzioni di parte civile, in rappresentanza di poco più di 600 risparmiatori o ex soci di Veneto Banca.

Processo rimandato quindi al prossimo 12 dicembre 2020, una data che dovrebbe permettere al legale di Consoli di rimettersi dal Covid ed essere presente. In quella sede, si potrà discutere sulle prime richieste d’ammissione delle parti civili, e dare seguito alle altre. Pertanto, vista l’esiguità del numero delle costituzioni di parte civile presentate, come detto circa 600, e vista la prossima udienza fissata per il 12 dicembre 2020, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto e chi avesse saputo solo all’ultimo di questa possibilità, a contattare quanto prima lo scrivente per ricevere tutte le informazioni sulla documentazione necessaria per predisporre l’atto giuridico in vista della prossima udienza.

Rammento che oltre alla responsabilità dell’imputato CONSOLI, secondo alcune recenti decisioni giurisprudenziali, anche INTESA SANPAOLO (cessionaria di Veneto Banca) potrebbe essere chiamata al risarcimento dei danni, quale responsabile civile. Pertanto, lo scrivente a favore dei propri assistiti costituti parte civile chiederà al GUP di estendere la richiesta risarcitoria anche ad INTESA SAN PAOLO, in modo che INTESA sia condannata a pagare il risarcimento unitamente a CONSOLI, in caso di condanna penale di quest’ultimo.

Non solo. Analoga richiesta al GUP verrà fatta anche nei confronti di Banca d’Italia e CONSOB, colpevoli di non aver adeguatamente vigilato sull’operato di Veneto Banca e dell’ex Amministratore Delegato.

Ma vi è di più. Ulteriore richiesta risarcitoria verrà indirizzata alla società di revisione PricewaterhouseCoopers, in breve PwC, che per anni ha certificato i bilanci ed i prospetti informativi di Veneto Banca, rivelatesi poi falsi e contenenti dati fuorvianti e contraffatti, colpevole pertanto di aver “certificato” una presunta solidità della banca per convincere i risparmiatori ad acquistare le azioni e le obbligazioni.

Vi sono quindi tutti i presupposti per intraprendere l’azione legale con buone prospettive di successo. D’altro canto, l’inerzia non conduce a nessun risultato positivo, laddove l’alternativa all’azione sarebbe rinunciare definitivamente a quest’unica possibilità.

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Per maggiori informazioni non esitate a contattarmi, nonché a consultare periodicamente il sito dell’associazione http://www.associazionesocibanchepopolari.it/.

Cordiali saluti.

Avv. Pietro Guidotto

Segretario Associazione Soci Banche Popolari


aggiornamento 26 ottobre 2020

VENETO BANCA: partito il procedimento penale contro CONSOLI - è ancora possibile partecipare

Sabato 24 ottobre 2020 presso il Tribunale di Treviso, è cominciato il procedimento penale contro Vincenzo CONSOLI, unico tra il management di Veneto Banca chiamato a rispondere di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falso in prospetto, da poco tornato in possesso, per ora solo nominalmente, dei beni che gli erano stati sequestrati nel 2016 nel corso dell’indagine sul crac dell’istituto.

L’istanza di legittimo impedimento presentata dal legale di Vincenzo Consoli, l’avv. Ermenegildo Costabile, che venerdì 23 ottobre aveva scoperto di essere positivo al Covid, è stata rigettata dal giudice Gianluigi Zulian, che ha dato ufficialmente il via al “maxi-processo”.

L’udienza di sabato 24 infatti era prettamente tecnica, di mera attività materiale di accettazione delle costituzioni di parte civile nel procedimento contro l’ex numero uno di Veneto Banca e l’assenza dell’avvocato dell’imputato pertanto, sostituito da un collega trevigiano, non pregiudicava, secondo il Giudice, l’attività della difesa che avrà modo alla prossima udienza di sollevare eventuali eccezioni.

Circa un centinaio gli avvocati presenti in aula per depositare le costituzioni di parte civile, in rappresentanza di poco più di 600 risparmiatori o ex soci di Veneto Banca.

Processo rimandato quindi al prossimo 12 dicembre 2020, una data che dovrebbe permettere al legale di Consoli di rimettersi dal Covid ed essere presente. In quella sede, si potrà discutere sulle prime richieste d’ammissione delle parti civili, e dare seguito alle altre. Pertanto, vista l’esiguità del numero delle costituzioni di parte civile presentate, come detto circa 600, e vista la prossima udienza fissata per il 12 dicembre 2020, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto e chi avesse saputo solo all’ultimo di questa possibilità, a contattare quanto prima lo scrivente per ricevere tutte le informazioni sulla documentazione necessaria per predisporre l’atto giuridico in vista della prossima udienza.

Rammento che oltre alla responsabilità dell’imputato CONSOLI, secondo alcune recenti decisioni giurisprudenziali, anche INTESA SANPAOLO (acquirente di Veneto Banca) potrebbe essere chiamata al risarcimento dei danni, quale responsabile civile. Pertanto, lo scrivente a favore dei propri assistiti costituti parte civile chiederà al GUP di estendere la richiesta risarcitoria anche ad INTESA SAN PAOLO, in modo che INTESA sia condannata a pagare il risarcimento unitamente a CONSOLI, in caso di condanna penale di quest’ultimo.

Non solo. Analoga richiesta al GUP verrà fatta anche nei confronti di Banca d’Italia e CONSOB, colpevoli di non aver adeguatamente vigilato sull’operato di Veneto Banca e dell’ex Amministratore Delegato.

Ma vi è di più. Ulteriore richiesta risarcitoria verrà indirizzata alla società di revisione PricewaterhouseCoopers, in breve PwC, che per anni ha certificato i bilanci ed i prospetti informativi di Veneto Banca, rivelatesi poi falsi e contenenti dati fuorvianti e contraffatti, colpevole pertanto di aver “certificato” una presunta solidità della banca per convincere i risparmiatori ad acquistare le azioni e le obbligazioni.

Vi sono quindi tutti i presupposti per intraprendere l’azione legale con buone prospettive di successo. D’altro canto, l’inerzia non conduce a nessun risultato positivo, laddove l’alternativa all’azione sarebbe rinunciare definitivamente a quest’unica possibilità.

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Le condizioni economiche riservate agli Associati dell’ASSOCIAZIONE SOCI BANCHE POPOLARI per la costituzione di parte civile nel procedimento penale contro CONSOLI e la partecipazione a TUTTE le udienze successive sono le seguenti:

a)          € 250,00 – già comprensivo di spese ed oneri di legge (CNPA ed IVA) – per la costituzione di parte civile e la partecipazione a TUTTE le udienze di trattazione e discussione (comprendente esame e studio, trasferta, redazione memorie e note conclusive), da versarsi all’atto della firma dell’incarico alle seguenti coordinate IBAN: IT47 K053 3661 5640 0004 0413 177, nel conto corrente intestato all’Avv. Pietro Guidotto, indicando nella causale il nome del risparmiatore seguito da “costituzione parte civile processo Consoli VB”;

b)          il 10% (dieci per cento) sulle somme effettivamente recuperate (nel caso in cui nulla sia ottenuto all’esito del procedimento penale, nulla sarà dovuto oltre alla quota iniziale).

Chiaramente le suddette condizioni sono riservate solo agli Associati, ragion per cui è necessario essere in regola con l’iscrizione all’ASSOCIAZIONE SOCI BANCHE POPOLARI per l’anno 2020, il costo minimo dell’iscrizione è di € 10,00, l’iscrizione può essere fatta anche tramite lo scrivente all’atto della firma dell’incarico oppure attraverso il sito Web (http://www.associazionesocibanchepopolari.it/), sul sito peraltro trovate tutte le informazioni ed i servizi non solo legali, compresi nel tesseramento, cliccando alla voce “scheda iscrizione”.

Un piccolo contributo per tenersi aperta una grande possibilità di recuperare il maltolto.

 Chi fosse interessato ad aderire alla suddetta iniziativa legale e quindi a costituirsi parte civile nel procedimento penale sopra citato, è pregato di contattare con sollecitudine lo scrivente, inviando entro e non oltre il giorno martedì 08 dicembre 2020 i seguenti documenti debitamente compilati e firmati:

1)     procura speciale rilasciata allo scrivente (all.1);

2)     preventivo/conferimento incarico contenente le condizioni economiche, corredato da copia della carta di identità (all.2).

Tali documenti dovranno essere inviati IN ORIGINALE a mezzo posta o consegnati personalmente allo Studio Legale (sito in Via Romanina n. 29, 31033 Castelfranco Veneto – TV), anticipandoli cortesemente via mail per questioni organizzative unitamente alla distinta di avvenuto bonifico del contributo di € 250,00.

Ci si riserva di chiedere ulteriore documentazione, soprattutto per coloro che non hanno già in essere pratiche con lo scrivente.

Cordiali saluti.

- Avv. Pietro Guidotto - Segretario Associazione Soci Banche Popolari

Clicca i link sottostanti per scaricare gli allegati

1 -procura speciale per la costituzione di parte civile nel processo penale https://mega.nz/file/0JMl3a6R#SvHez0xDgEBAtqpjvbQea6mB3O9IziRrYc8KS2pqvAk

2 -preventivo/conferimento incarico professionale per costituzione parte civile nel processo penale

https://mega.nz/file/pIc3EKbJ#j0-Q35dm-Ea7gVchkduf8imtAFRa5HUvWA5P4zaq_eg



aggiornamento 11 maggio 2020

Slittamento prima udienza preliminare

dal 16 maggio 2020 al 24 ottobre 2020:

c'è quindi ancora tempo per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla svalutazione delle azioni VENETO BANCA


Al via il processo penale contro CONSOLI Vincenzo

per azionisti ed obbligazionisti di VENETO BANCA

Gentile Socio/Risparmiatore,

è finalmente arrivato anche il processo penale contro Vincenzo CONSOLI, ex Amministratore Delegato di VENETO BANCA, imputato dei reati di ostacolo all’esercizio delle autorità pubbliche di vigilanza, aggiotaggio bancario e falso in prospetto.

L’udienza inizalmente fissata avanti al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Treviso per il giorno 16 maggio 2020, è stata posticipata al prossimo 24 ottobre 2020, alle ore 10.00.

Gli Azionisti e gli Obbligazionisti di Veneto Banca hanno la possibilità di agire per ottenere il risarcimento del danno, pertanto in nome dell’Associazione Soci Banche Popolari e di tutti gli Associati che singolarmente vorranno aderire, lo scrivente depositerà la costituzione di parte civile nel suddetto procedimento penale, al fine di ottenere il risarcimento del danno patrimoniale (in misura pari alla perdita economica subita a seguito della diminuzione di valore dei titoli) ed – in aggiunta – del danno morale, che mediamente viene quantificato in una somma ulteriore pari al 30% della perdita subita, con un minimo di € 10.000,00 (salvo valutazioni da compiere caso per caso).

Come è noto, la legge riconosce a tutti coloro che sono stati danneggiati da un reato il diritto di costituirsi parte civile nel processo penale per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale (danno morale).

In questo caso, in base ai capi di imputazione, sono stati commessi degli illeciti nella gestione di Veneto Banca stessa da parte dell’ex Amministratore Delegato, e tale condotta ha evidentemente danneggiato gli Azionisti e gli Obbligazionisti, i quali possono pertanto formulare richiesta di risarcimento dei danni subiti.

Esistono buone probabilità di successo ???

Il Tribunale di Treviso, per garantire i risarcimenti, ha già disposto il sequestro di 45 milioni di euro nei confronti dell’ex Amministratore Delegato di Veneto Banca, Vincenzo CONSOLI.

Oltre alla responsabilità dell’imputato CONSOLI, secondo alcune recenti decisioni giurisprudenziali, anche INTESA SANPAOLO (acquirente di Veneto Banca) potrebbe essere chiamata al risarcimento dei danni, quale responsabile civile. Pertanto, lo scrivente a favore dei propri assistiti chiederà al GUP di estendere la richiesta risarcitoria anche ad INTESA SAN PAOLO, in modo che INTESA sia condannata a pagare il risarcimento unitamente a CONSOLI, in caso di condanna penale di quest’ultimo.

Non solo. Analoga richiesta al GUP verrà fatta anche nei confronti di Banca d’Italia e CONSOB, colpevoli di non aver adeguatamente vigilato sull’operato di Veneto Banca e dell’ex Amministratore Delegato.

Ma vi è di più. Ulteriore richiesta risarcitoria verrà indirizzata alla società di revisione PricewaterhouseCoopers, in breve PwC, che per anni ha certificato i bilanci ed i prospetti informativi di Veneto Banca, rivelatesi poi falsi e contenenti dati fuorvianti e contraffatti, colpevole pertanto di aver “certificato” una presunta solidità della banca per convincere i risparmiatori ad acquistare le azioni e le obbligazioni.

Vi sono quindi tutti i presupposti per intraprendere l’azione legale con buone prospettive di successo. D’altro canto, l’inerzia non conduce a nessun risultato positivo, laddove l’alternativa all’azione sarebbe rinunciare definitivamente a quest’unica possibilità.

Del resto, considerato che il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) prevede – come è noto – la possibilità di ottenere un indennizzo del 30% del costo di acquisto delle azioni e del 95% delle obbligazioni subordinate (entro il limite massimo di € 100.000) e quindi di ottenere un indennizzo parziale, nulla vieta ai Risparmiatori truffati di agire anche in altre sedi per cercare di ottenere e recuperare la restante parte della perdita e del danno patiti. La Legge istitutiva del FIR prevede espressamente, infatti, la possibilità di intraprendere altre iniziative per il risarcimento del danno: la costituzione di parte civile è quindi un’iniziativa pienamente compatibile con il FIR e conforme alle finalità della Legge istitutiva del Fondo.

 

Le condizioni economiche riservate agli Associati dell’ASSOCIAZIONE SOCI BANCHE POPOLARI per la costituzione di parte civile nel procedimento penale contro CONSOLI e la partecipazione a TUTTE le udienze successive sono le seguenti:

a)          € 250,00 – già comprensivo di spese ed oneri di legge (CNPA ed IVA) – per la costituzione di parte civile e la partecipazione a TUTTE le udienze di trattazione e discussione (comprendente esame e studio, trasferta, redazione memorie e note conclusive), da versarsi all’atto della firma dell’incarico alle seguenti coordinate IBAN: IT47 K053 3661 5640 0004 0413 177, nel conto corrente intestato all’Avv. Pietro Guidotto, indicando nella causale il nome del risparmiatore seguito da “costituzione parte civile processo Consoli VB”;

b)          il 10% (dieci per cento) sulle somme effettivamente recuperate (nel caso in cui nulla sia ottenuto all’esito del procedimento penale, nulla sarà dovuto oltre alla quota iniziale).

Chiaramente le suddette condizioni sono riservate solo agli Associati, ragion per cui è necessario essere in regola con l’iscrizione all’ASSOCIAZIONE SOCI BANCHE POPOLARI per l’anno 2020, il costo minimo dell’iscrizione è di € 10,00, l’iscrizione può essere fatta anche tramite lo scrivente all’atto della firma dell’incarico oppure attraverso il sito Web (http://www.associazionesocibanchepopolari.it/), sul sito peraltro trovate tutte le informazioni ed i servizi non solo legali, compresi nel tesseramento, cliccando alla voce “scheda iscrizione”.

Un piccolo contributo per tenersi aperta una grande possibilità di recuperare il maltolto.

 Chi fosse interessato ad aderire alla suddetta iniziativa legale e quindi a costituirsi parte civile nel procedimento penale sopra citato, è pregato di contattare con sollecitudine lo scrivente, inviando entro e non oltre il giorno mercoledì 30 settembre 2020 i seguenti documenti debitamente compilati e firmati:

1)     procura speciale rilasciata allo scrivente (all.1);

2)     preventivo/conferimento incarico contenente le condizioni economiche, corredato da copia della carta di identità (all.2).

Tali documenti dovranno essere inviati IN ORIGINALE a mezzo posta o consegnati personalmente allo Studio Legale (sito in Via Romanina n. 29, 31033 Castelfranco Veneto – TV), anticipandoli cortesemente via mail per questioni organizzative unitamente alla distinta di avvenuto bonifico del contributo di € 250,00.

Ci si riserva di chiedere ulteriore documentazione, soprattutto per coloro che non hanno già in essere pratiche con lo scrivente.

Cordiali saluti.

- Avv. Pietro Guidotto - Segretario Associazione Soci Banche Popolari

Clicca i link sottostanti per scaricare gli allegati

1 -procura speciale per la costituzione di parte civile nel processo penale

https://mega.nz/file/gElyWCDa#ET037hvVBzdrj9ArKxOY9soPV6s0RgEG3Lq_I0vuId0

2 -preventivo/conferimento incarico professionale per costituzione parte civile nel processo penale

https://mega.nz/file/QBsm1AIZ#hExhHMGtLt5METM2IagS4GRDEKyqtg08AYylkWXxFQ4


aggiornamento 21 marzo 2019

VENETO BANCA, Consoli, Trinca & C.

Purtroppo, non è ancora ripartito il processo penale avanti al GUP del Tribunale di Treviso, dopo la decisione di incompetenza del GUP di Roma, per i reati di ostacolo alla vigilanza ed aggiotaggio a carico di Trinca, Consoli ed altri. Da fonti non ufficiali, sembrerebbe che la Procura di Treviso abbia concluso le indagini e stia per presentare la richiesta di rinvio a giudizio. Ritengo che il processo ripartirà, a questo punto, dopo l’estate e con molta probabilità per fine anno (presumibilmente novembre/dicembre 2019).

Nel frattempo, Vi ricordo che in questi giorni verrà depositata la nuova perizia disposta dalla Corte d’Appello di Venezia, in seguito al ricorso presentato dall’ex amministratore delegato Vicenzo Consoli contro la Sentenza del 27 giugno 2018 con la quale – come è noto - il Tribunale di Treviso ha dichiarato lo stato di insolvenza di Veneto Banca.

Se verrà confermata la sentenza trevigiana di stato di insolvenza di Veneto Banca, si farà strada sempre di più la contestazione nei confronti di tutti gli ex amministratori e consigli di amministrazione dell’era post Consoli fino al crac di Veneto Banca (quindi fino alla messa in liquidazione coatta amministrativa dichiarata il 25.06.2017) dei nuovi reati fallimentari per bancarotta, con termini di prescrizione di almeno 10 anni decorrenti dalla dichiarazione di stato di insolvenza.


aggiornamento 15 dicembre 2018

VENETO BANCA, Consoli, Trinca & C.

Non è ancora ripartito il processo penale avanti al GUP del Tribunale di Treviso, dopo la decisione di incompetenza del GUP di Roma, per i reati di ostacolo alla vigilanza ed aggiotaggio a carico di Trinca, Consoli ed altri. Ritengo che il processo ripartirà con molta probabilità con l’anno nuovo (presumibilmente marzo/aprile 2019).

Nel frattempo, nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Venezia ha accolto la richiesta dei legali dell’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli, l’unico che ha impugnato la Sentenza del 27 giugno 2018 con la quale – come è noto – il Tribunale di Treviso ha dichiarato lo stato di insolvenza di Veneto Banca, disponendo un supplemento di perizia per dimostrare che l’insolvenza non sussisteva.

E’ stato infatti nominato quale consulente il Prof. Lorenzo Caprio, docente dell’Università Cattolica di Milano, che assumerà l’incarico nella prossima udienza fissata avanti la Corte d’Appello di Venezia per il giorno 18.12.2018. Egli sarà chiamato ad accertare se Veneto Banca, al momento della messa in liquidazione, il 25 giugno 2017, era insolvente come ha affermato con la sentenza di primo grado il tribunale fallimentare trevigiano, o se non lo era, come invece sostiene la difesa di Consoli, secondo cui gli 1,6 miliardi di patrimonio netto erano sufficienti, anche in un’ottica liquidatoria, a fra fronte ai creditori. Al Prof. Caprio sarà quindi affidato il compito di rifare i conti e di “determinare l’ammontare delle passività e dell’attivo di Veneto Banca alla data del 25 giugno 2017”, questo il quesito disposto dalla corte veneziana.

Duro colpo di scena per i Soci Risparmiatori e per la Procura della Repubblica di Treviso, che rallenta di fatto l’indagine già avviata per bancarotta per distrazione nei confronti di tutti gli ex amministratori e consigli di amministrazione dell’era post Consoli fino al crac di Veneto Banca, ovverosia fino alla messa in liquidazione coatta amministrativa dichiarata appunto il 25.06.2017.


aggiornamento 1° dicembre 2018

VENETO BANCA, Consoli, Trinca & C.
Non è ancora ripartito il processo penale avanti al GUP del Tribunale di Treviso, dopo la decisione di incompetenza del GUP di Roma, per i reati di ostacolo alla vigilanza ed aggiotaggio a carico di Trinca, Consoli ed altri.
Ritengo che il processo ripartirà con molta probabilità con l’anno nuovo (presumibilmente marzo/aprile 2019), anche in ragione del fatto che in questi giorni la Corte d’Appello di Venezia è impegnata a decidere sul ricorso presentato dall’ex amministratore delegato Vicenzo Consoli contro la Sentenza del 27 giugno 2018 con la quale – come è noto - il Tribunale di Treviso ha dichiarato lo stato di insolvenza di Veneto Banca.
All’udienza scorsa del 18 ottobre 2018, infatti la difesa di Consoli aveva chiesto alla Corte d’Appello di acquisire alcuni dati da Banca d’Italia, dati che dovevano essere forniti entro l’udienza del 22.11.2018, al fine di disporre come richiesto da Consoli un supplemento di perizia per dimostrare che l’insolvenza non sussisteva. Sul punto la Corte d’Appello di Venezia si dovrebbe pronunciare la settimana prima di Natale, se disporre il supplemento di perizia oppure confermare la sentenza trevigiana di stato di insolvenza.
Nel frattempo, la Procura della Repubblica di Treviso ha già avviato un’indagine per bancarotta per distrazione, in termini tecnici la bancarotta fraudolenta patrimoniale si ha quando l’imprenditore, gli amministratori, il direttore generale, i sindaci, ecc. prima del fallimento o prima della liquidazione coatta amministrativa, distraggono, occultano, dissimulano, distruggono o dissipano in tutto o in parte i beni dell’imprenditore o della società e/o espongono o riconoscono passività inesistenti per recare pregiudizio ai creditori.
La contestazione dei nuovi reati fallimentari per bancarotta allungherà senz’altro i termini di prescrizione, che sono di almeno 10 anni decorrenti dalla dichiarazione di stato di insolvenza.
Presumo che tale secondo e nuovo filone accusatorio, che vede potenzialmente coinvolti tutti gli ex amministratori e consigli di amministrazione dell’era post Consoli fino al crac di Veneto Banca, ovverosia fino alla messa in liquidazione coatta amministrativa dichiarata il 25.06.2017, sfocerà in una richiesta di rinvio a giudizio presumibilmente per la primavera del 2019.


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